Cosa sono e come si formano
I capillari degli arti inferiori, meglio definiti in termini medici come teleangectasie, sono piccole dilatazioni dei vasi sanguigni dermici con morfologia lineare, curvilinea o arboriforme.
Rappresentano un problema piuttosto frequente la cui causa può essere ricercata in vari fattori: genetici, anatomici (frequentemente si possono riscontrare alterazioni valvolari del circolo venoso profondo), secondari ad obesità, prolungata stazione eretta e gravidanze, per citare i principali e più noti.
È pertanto sempre importante un’accurata anamnesi prima di suggerire un trattamento, considerato che a quest’ultimo vanno associate tutte le possibili azioni atte a ridurre l’influenza dei fattori predisponenti.
Per la stessa ragione spesso risulta indispensabile un concomitante inquadramento clinico e strumentale (ecocolordoppler) in collaborazione con chirurghi e medici vascolari.
L’inestetismo tende a rendersi più evidente con il passare degli anni, nonostante sia possibile riscontrarlo in soggetti talora molto giovani: in questi casi sono stati ipotizzati altri elementi scatenanti quali i cambiamenti ormonali associati alla pubertà, l’uso di estro-progestinici, l’abitudine ad indossare abbigliamento costrittivo e l’eccessiva esposizione solare.
La sintomatologia
Sebbene spesso le teleangectasie risultino del tutto asintomatiche, molte volte esse sono invece alla base dell’insorgenza di una serie di disturbi lievi, ma fastidiosi, quali:
• sensazione di peso,
• stanchezza,
• tensione ed anche
• dolore agli arti inferiori,
diventando così un vero problema per molte persone.
L’elemento estetico non è quindi l’unica ragione, la cui importanza non deve peraltro essere trascurata o snobbata, per la quale moltissime donne, di ogni età, decidono di sottoporsi ad un trattamento laser per l’eliminazione dei “capillari”.
Laser o sclerosanti ?
Nonostante i vari professionisti esprimano spesso preferenze personali nei riguardi di una piuttosto che di un’altra metodica, non sono tuttora disponibili studi clinici, che confrontino il trattamento mediante sorgenti laser con la scleroterapia.
Non dovrebbe pertanto considerarsi appropriato esprimere giudizi perentori in tal senso nonostante l’orientamento generale, prevalente tra gli addetti ai lavori, sembri unanimemente considerare le due metodiche strettamente complementari e non alternative.
In particolare:
• le terapie sclerosanti sono più indicate nei vasi di calibro maggiore, superiore ai 1,5/2 mm,
• il trattamento laser viene preferito nei vasi di calibro più piccolo e ritenuto unica alternativa in caso di vasi molto sottili (con diametro inferiore a mezzo millimetro)
dal momento che utilizzando l’ago in questa situazione (ovvero con vasi dal diametro uguale o inferiore ad 1 mm) potrebbe essere alto il rischio di creare il cosiddetto “matting” post scleroterapia, espressione della fuoriuscita del liquido dal vaso con conseguente neoangiogenesi post flogistica e successiva formazione di una fitta rete di capillari, molto sottili e difficili da trattare qualora non regrediscano spontaneamente.

Il laser Nd:Yag 1064 ad impulso lungo
La sorgente laser Nd: YAG 1064 nm è stata identificata come trattamento di scelta per le teleangectasie degli arti inferiori nelle “Linee guida per il trattamento vascolare” pubblicate dalla Società Europea di Dermatologia Laser nel 2007.
Da oltre un decennio pertanto questa apparecchiatura rappresenta un punto di riferimento internazionale per gli specialisti di questo settore.
Questa lunghezza d’onda permette infatti di raggiungere una maggior profondità nel tessuto, rendendo questo sistema laser adatto al trattamento di teleangectasie anche meno superficiali.
La ridotta interferenza con il cromoforo melanina consente un utilizzo più sicuro nei pazienti con pelle più scura, e le caratteristiche tecniche dei laser oggi disponibili consentono all’operatore di poter disporre di una ampia gamma di spot, tempi di esposizione e fluenze, riuscendo ad adattare il trattamento alle specifiche necessità del singolo paziente.

Le sedute necessarie e la distanza tra di esse
Il numero totale di sedute è estremamente variabile e dipende dalle condizioni di partenza della paziente in oggetto per quanto concerne:
• Diametro dei vasi interessati.
• Distribuzione degli stessi agli arti inferiori.
• Eventuale presenza di varici (da trattare in prima istanza).
• Eventuale presenza di “matting” post scleroterapia.
• Fototipo della paziente.
• Laser impiegati.
Normalmente le sedute sono intervallate da un periodo di 6-8 settimane al fine di consentire il lento riassorbimento del capillare fotocoagulato.
Soltanto dopo tale periodo è possibile pianificare un eventuale successiva seduta di trattamento.
Il trattamento va eseguito su cute non abbronzata e pertanto i mesi invernali sono quelli più indicati per tale procedure
Teleangectasie delle gambe: Il trattamento laser
Si eseguono fotografie pretrattamento standardizzate ed una eventuale valutazione iniziale con apparecchiature multispettrale e 3d al fine di valutare il diametro dei capillari da trattare.
La zona da trattare viene pulita con detergente delicato e lasciata asciugare.
Di norma viene impiegata aria forzata esterna al fine di aumentare il confort del paziente e ridurre la temperatura cutanea nelle aree oggetto di trattamento.
Durante il trattamento è obbligatorio l’uso delle protezioni oculari per il paziente, per il medico e per il personale di supporto.
Ciascuna seduta non è particolarmente dolorosa, ma si avverte una sensazione di fastidio, simile allo schiocco di un elastico sulla pelle, resa maggiormente sopportabile dall’utilizzo di aria forzata esterna.
In genere non è necessario applicare creme anestetiche.
L’end point del trattamento è la repentina fotocoagulazione dei capillari trattati con la comparsa di un piccolo ponfo lungo il decorso dei vasi stessi, accompagnato da una debole reazione infiammatoria peri-vasale che clinicamente si manifesta con leggero rossore della cute adiacente al vaso.
Successivamente alla avvenuta alterazione delle strutture vascolari si assiste ad un progressivo riassorbimento dei capillari in un tempo variabile da 6 a 8 settimane.
Solitamente dopo 2 mesi dalla prima seduta si programma un controllo per verificare l’avvenuta obliterazione dei vasi ed in caso di necessità si procede ad una ulteriore applicazione laser.




Preparazione alla seduta
È necessario presentarsi alla seduta con pelle detersa ed asciutta, è fondamentale che la cute non sia abbronzata.
Depilare accuratamente l’area da trattare, in quanto la presenza di peli può interferire con la luce laser.
Norme da seguire dopo la seduta
• Impacchi con prodotti lenitivi ed idratanti, al fine di ridurre il danno termico indotto dal laser e prevenire l’insorgenza di complicazioni.
• Lavare l’area trattata due volte al giorno con un detergente delicato e ad applicare una crema idratante e lenitiva per i successivi 7-10 giorni post-trattamento.
• Il filtro solare ad ampio spettro di protezione deve essere applicato prima di esporsi alla luce (anche alle gambe coperte da indumenti).
• L’utilizzo di calze elastiche graduate può migliorare l’efficacia del trattamento laser.
• Controindicata l’esposizione diretta al sole.
• Divieto assoluto all’utilizzo di lampade abbronzanti per almeno 6 mesi dopo la seduta laser.
Eventi avversi attesi
Dopo il trattamento laser delle teleangectasie delle gambe possono presentarsi:
• modico edema (gonfiore),
• eritema (rossore),
delle aree adiacenti i vasi trattati
• pomfi ed ematomi lineari (lungo il decorso dei vasi coagulati)
La durata dell’edema e dell’eritema è comunque breve e risente positivamente del raffreddamento e del possibile uso di creme lenitive e decongestionanti.
I pomfi e gli ematomi lineari lungo il decorso dei capillari hanno in genere la durata di qualche giorno (2-4 gg).
Normalmente non vi è dolore dopo il trattamento.
Non viene in alcun modo lesa l’integrità della pelle percui non vi è sanguinamento, non c’è necessità di utilizzare cerotti o garze.
Possibili Complicanze
Possono verificarsi:
• iperpigmentazioni post infiammatorie, comunque sempre transitorie
• colorazione metacromatica che accompagna gli stravasi di emoglobina,
tende a risolversi spontaneamente.
Altra eventualità possibile sia dopo trattamento con laser, sebbene comunque rara, è la formazione di
• Bolle o Vescicole (flittene),
soprattutto quando i parametri di trattamento impiegati non sono stati congrui o quando non si è provveduto ad attuare un rapido raffreddamento con impacchi e creme lenitive dell’area trattata, generalmente guariscono senza esiti ma in rari casi possono dar luogo a cicatrici atrofiche o ipertrofiche.
Controindicazioni al trattamento
• pelli recentemente abbronzate,
• pazienti che soffrono di patologie fotosensibili, come ad esempio il lupus.
• Soggetti che assumono farmaci fotosensibilizzanti: pur essendo il laser una luce coerente, e quindi concettualmente diversa dalla luce naturale, le possibilità di effetti avversi sono in questi casi sempre possibili.
• Donne in stato di gravidanza (mancanza di studi clinici)
In casi dubbi una buona norma potrebbe essere quella di saggiare la sensibilità individuale trattando solo un’area corporea limitata e rimandando l’applicazione estesa dopo un controllo ad una settimana.
TIPO DI INTERVENTO: trattamento laser
CONSENSO INFORMATO DA FIRMARE: SI
TECNOLOGIE UTILIZZATE: Laser Nd:Yag 1064 nm ad impulso lungo
DURATA DI OGNI SEDUTA: variabile, in base all’estensione dell’area da trattare. In genera tra i 20 ed i 40 minuti.
NUMERO DI SEDUTE: da 2 a 6 (in funzione della severità ed estensione della problematica)
DISTANZA TRA LE SEDUTE: 6 – 8 settimane
FORME DI ANESTESIA: nessuna / impiego di raffreddamento forzato esterno
EFFETTI COLLATERALI (ANCHE TEMPORANEI): modico dolore (qualche ora), rossore (qualche ora), lieve gonfiore ed inscurimento (purpurico) lungo il decorso del vaso (qualche giorno)
PRECAUZIONI DA SEGUIRE PRIMA DEI TRATTAMENTI: Non ci si deve esporre volontariamente alla luce solare o a lampade abbronzanti per almeno 1 mese prima del trattamento. Utilizzare filtro 50+ sull’area da trattare per almeno 20 giorni prima del trattamento. E’ necessario indicare all’operatore tutti i farmaci che eventualmente si assumono (controindicato il trattamento in caso di assunzione di farmaci fotosensibilizzanti).
PRECAUZIONI DA SEGUIRE DOPO I TRATTAMENTI: le stesse da eseguirsi prima dei trattamenti.
[…] Una visita specialistica è fondamentale per una corretta diagnosi […]
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